La Realtà Virtuale al posto dell’anestesia? Lo studio di Lenovo

L’azienda tecnologica, in collaborazione con la Starlight Childrend's Foundation, ha avviato una fase di sperimentazione della VR durante le operazioni chirurgiche. Migliora la collaborazione del paziente e a breve potrebbe sostituire l’anestesia.

Lunedì 11 Novembre 2019
Simone Di Sabatino

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La tecnologia può essere una incredibile risorsa per l’uomo non solo nella vita di tutti i giorni ma anche in campo medico. Ne è un fulgido esempio il nuovo studio di Lenovo che sta testando la Realtà Virtuale come alternativa e coadiuvante all'anestesia durante gli interventi chirurgici.
L’azienda tecnologica sta effettuando dei test utilizzando la VR per limitare la paura e i dolori del paziente che deve essere sottoposto a interventi chirurgici o a particolari procedure mediche. Queste infatti creano dolore ma soprattutto panico e avversione, che rendono il paziente per nulla collaborativo. I medici scelgono quindi di somministrare l’anestesia per evitare ogni possibile complicazione: in tal modo il paziente viene sedato e, inevitabilmente, nello stato di incoscienza, diviene completamente collaborativo.
L’anestesia però consiste in un mix di sostanze che hanno alcune controindicazioni e rischi: possono creare reazioni allergiche e vengono interamente smaltite dall’organismo dopo diverso dopo dall’operazione, in base alla persona. Ove possibile dunque, meglio evitare l’anestesia, in particolare nei piccoli interventi e quando i pazienti sono bambini.

Sulla scia di questa teoria Lenovo e Starlight Children’s Foundation hanno messo a punto un nuovo sistema pilota di realtà virtuale che è stato testato negli ospedali come alternativa agli anestetici che vengono generalmente utilizzati sui bambini. Dai primi test, effettuati sui bambini, si è notato che la VR è riuscita a diminuire, con una notevole percentuale di successo, la sensazione di panico e di dolore semplicemente distraendo il piccolo paziente pediatrico. Il bambino inizia così a giocare e a distrarsi dimenticando, almeno temporaneamente, quello che gli accade attorno.
Secondo i medici la VR, che funziona come “anestesia distrattiva” e ha un eccezionale potenziale clinico che può essere utilizzato non solo per i bambini ma per tutti i pazienti che devono subire una operazione chirurgica.

Il progetto Starlight, questo il suo nome, potrebbe presto vedere la luce e il suo campo di applicazione è enorme: oltre agli ospedali, pensate a tutti gli studi professionali di dentisti e altri specialisti dove la VR può sostituire l’anestesia o migliorare la collaborazione del paziente. Inoltre questa potrebbe facilitare la quotidianità di pazienti che devono rimanere fermi in un letto di ospedale: i bambini ad esempio, potrebbero seguire le lezioni a scuola grazie proprio alla VR.
Secondo Lenovo la tecnologia, attualmente sviluppata per bambini, è già ad un ottimo punto di sviluppo. Nei test effettuati sui bambini, in particolare per medicazioni di arti operati e punture per fluido spinale, questi hanno potuto distrarsi grazie all’attrezzatura immersiva e alle app e ai giochi in essa contenuti. Secondo il dottor Joe Albeitz, uno dei pediatri che ha partecipato al test, il progetto Starlight “ha un profondo impatto sulla qualità della vita dei nostri bambini ricoverati in ospedale”. In tal modo le procedure mediche che altrimenti avrebbero provocato terrore e angoscia nei piccoli pazienti, sono state eseguite con facilità. “Stiamo vedendo bambini che prima avevano bisogno di anestesia generale. Ora sono in grado di essere completamente svegli con farmaci minimi” ha spiegato. “Più sei coinvolto nell’esperienza virtuale, meno il tuo cervello è in grado di percepire i segnali di dolore che arrivando. E se non presti loro attenzione, praticamente non li avverti” ha concluso il pediatra.

Per spiegare meglio il progetto Lenovo ha pubblicato un piccolo video-documentario sul proprio canale YouTube: eccolo di seguito:


Fonte

https://venturebeat.com/2019/11/09/lenovo-pilots-vr-as-an-alternative-to-general-anesthesia-for-kids/


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