Oxfam lancia l’allarme: forte crescita delle disuguaglianze

Secondo il rapporto della confederazione di ONG dedicata alla lotta alla povertà, all’inizio del 2023, per la prima volta in 25 anni, sono drasticamente aumentati i livelli di ricchezza e povertà estrema, dati che rivelano un’esplosione di disuguaglianza.

Venerdì 27 Gennaio 2023
Leonardo Galasso

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Governance

Quello attuale è un mondo caratterizzato da notevoli criticità, tra pandemia, conflitti armati, crisi energetica e inflazione, all’alba di una nuova recessione, decine di milioni di persone in più soffrono la fame, mentre poche decine di miliardari accrescono esponenzialmente il proprio potere economico.

La crisi climatica sta danneggiando le economie e le sue manifestazioni come siccità, cicloni e inondazioni stanno costringendo le persone a lasciare le proprie abitazioni. Come ci hanno ricordato l’attivista per i diritti umani Siyabulela Mandela e il professore della Durban University Savo Heleta, esiste una forte correlazione tra i cambiamenti climatici e la presenza di conflitti e violenze sul territorio. Molte comunità abbandonano il proprio territorio per spostarsi altrove, la migrazione causa attriti e conflitti con le comunità del luogo d’arrivo. In questo senso il cambiamento climatico agisce da catalizzatore delle problematiche già esistenti, intensificandole e portandole all’estremo.

Centinaia di milioni di persone stanno ancora subendo le persistenti conseguenze del COVID-19, mentre altre sono sopraffatte da aumenti straordinari dei costi per i beni e i servizi di prima necessità. Ma se l’incidenza della povertà estrema è aumentata per la prima volta in 25 anni, c’è una piccolissima percentuale di persone che ha visto le proprie condizioni economiche consolidarsi: gli individui più ricchi sono diventati ancora più ricchi e i profitti delle grandi imprese hanno raggiunto livelli record, provocando un'esplosione della disuguaglianza.

Oxfam già dieci anni fa aveva evidenziato livelli di disuguaglianze intollerabili, quando la ricchezza di pochi stava registrando un’impennata grazie alla crescita post recessione, in un contesto di austerità e difficoltà economica per la maggior parte delle persone. Oggi allo stesso modo sono soltanto i più ricchi a trarre i maggiori benefici in contesti critici.

Nonostante il tracollo dei mercati azionari nel 2022, la ricchezza dei miliardari individuati da Forbes è cresciuta tra marzo 2020 e novembre 2022 al ritmo di 2,7 miliardi di dollari al giorno mentre l’aumento dell’inflazione ha superato nel 2022 la crescita media dei salari in 79 paesi, danneggiando una forza lavoro complessiva di quasi 1,7 miliardi di lavoratori. Nel biennio 2020-2021 per ogni dollaro di aumento della ricchezza di una persona collocata nel 90% più povero del mondo, un miliardario ne ha guadagnati in media 1,7 milioni.

Nel grafico la ricchezza netta dei miliardari Forbes (miliardi di USD, valori USD dell’ottobre 2022). Fonte: World’s Billionaires List di Forbes all'interno del rapporto Oxfam Italia gennaio 2023, scritto da Mikhail Maslennikov, Policy Advisor di Oxfam Italia.

Una costante positiva degli ultimi due decenni e mezzo è stata la stabile diminuzione della povertà estrema, progresso che si è ora interrotto: per la prima volta in 25 anni, la ricchezza estrema e la povertà estrema sono aumentate drammaticamente: nel 2020, oltre 70 milioni di persone in più sono sprofondate sotto la soglia dei 2,15 dollari al giorno, facendo registrare un aumento dell'11% dell’incidenza della povertà estrema. Il tasso di povertà è ripreso a calare nel 2021, sebbene ad un ritmo lento, simile ai livelli pre-pandemici, ma tale tendenza potrebbe essere nuovamente interrotta dalla crisi dei prezzi di beni alimentari ed energetici.

I rallentamenti nelle catene di approvvigionamento a causa della pandemia e della guerra in Ucraina, il comportamento predatorio delle grandi aziende e il cambiamento climatico sono tutti fattori che hanno concorso a spingere i prezzi alimentari ed energetici ai massimi storici, con un aumento che nel 2022 segna rispettivamente un +18% e un +59% rispetto al 2021.

Ancor prima dell'impennata dei costi del cibo nel 2022, quasi 3,1 miliardi di persone non potevano permettersi una dieta sana e questa cifra è in aumento. Si stima che quasi 830 milioni di persone abbiano sofferto la fame nel 2021, un decimo della popolazione mondiale.

Secondo la Banca Mondiale, durante il primo anno di pandemia, il reddito del 40% più povero dell'umanità è calato del doppio rispetto alle perdite registrate dal 40% più ricco, di conseguenza la disuguaglianza di reddito globale è aumentata per la prima volta dagli anni novanta. 81 miliardari detengono più ricchezza di metà della popolazione mondiale, mentre la metà più povera del mondo, possiede appena lo 0,75% della ricchezza globale.

Oxfam ha calcolato che nel quinquennio 2023-2027 almeno 148 Paesi pianificano di ridurre la spesa pubblica, per un totale di 7.800 miliardi di dollari, nel solo 2023 oltre il 54% dei Paesi sta pianificando di tagliare ulteriormente il proprio budget per la protezione sociale, affievolendo le tutele per i più vulnerabili, un approccio politico umanamente inaccettabile.

Durante la pandemia, secondo le rilevazioni di Oxfam, il 95% dei Paesi non ha usato la leva fiscale per recuperare risorse necessarie dai più abbienti e da grandi imprese, arrivando al contrario, a ridurre la tassazione per individui e soggetti economici più ricchi. Più in generale, i governi dovrebbero adottare politiche comuni redistributive in grado di ridurre i divari socio-economici che si vanno acuendo, evitando delocalizzazioni e perdita di appeal per gli investitori nazionali e internazionali, favorendo modelli economici più inclusivi e società più eque, dinamiche e mobili.

Fonti:

https://www.oxfamitalia.org/wp-content/uploads/2023/01/Report-OXFAM_La-disuguaglianza-non-conosce-crisi_final.pdf

https://youtu.be/uEdsWYBSSKk

https://youtu.be/jCdIUgc2KMI


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