L’AI vista dall’AI: l’opinione di Robot Sophia

Nella 10^ edizione del WMF - We Make Future, Sophia, il robot umanoide più simile ad un essere umano realizzato da Hanson Robotics Limited, è stata intervistata  davanti ad una platea di 5000 persone. Viaggi, impressioni sull’Italia e sul suo patrimonio artistico, sentimenti umani e ruolo della robotica nella società contemporanea: questi i temi affrontati dal robot.

Mercoledì 8 Febbraio 2023
Cristina Cambiucci

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tecnologia intelligenza artificiale Robotica

Il tema dell’intelligenza artificiale sta massivamente travalicando i confini dei laboratori di robotica da cui ha origine, permeando ambiti del nostro vivere quotidiano come lavoro, sanità e discorso pubblico. Dal 2016, Search On e WMF si impegnano nel diffondere cultura sui temi dell’AI applicata al mondo del digitale e della società, portando avanti istanze istituzionali riferite alla regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale, come nel caso della proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce regole armonizzate sull'intelligenza artificiale (legge sull'intelligenza artificiale) e modifica alcuni atti legislativi dell'Unione. Inoltre, nel contesto del Festival vengono presentati esempi di tool e tecnologie tra le più innovative. Nell’edizione 2022, tra i numerosi esempi di robotica e AI, il robot umanoide Sophia della Hanson Robotics Limited ha portato un esempio di progresso tecnologico, interagendo con il pubblico del festival e apportando opinioni su temi fondamentali rispetto al ruolo dell’Intelligenza artificiale e al suo apporto alla società. 

AI e settore del lavoro: quali prospettive?

Aziende di grandi dimensioni hanno già inserito nel proprio “organico” robot e chatbot, con lo scopo di svincolare i propri dipendenti da attività ripetitive, riducendo così possibili errori umani e costi. Dal 2020 infatti, la presenza dell’AI nell’industria mondiale è in crescita, come riportato da una ricerca dell’IFR - International Federation of Robotics, secondo cui le installazioni di nuovi robot hanno registrato livelli record nel periodo post pandemico. Oltre 517.000 nuovi esemplari sono stati installati nel 2021, suddivisi tra 478.000 robot industriali in grado di operare autonomamente e 39.000 “cobot” - collaborative robots - progettati per interagire con l’uomo in particolari contesti lavorativi. Interrogata sulla questione, Sophia ha risposto che il rapporto tra uomo e macchina debba essere di tipo collaborativo. Un maggior impiego dell’intelligenza artificiale porterà nel tempo ad un sostanziale miglioramento nella vita dell’essere umano, liberandolo dall’incombenza di lavori ripetitivi o pericolosi. Essa stessa definisce i robot dei “tools” che, in quanto strumenti, avranno il compito di affiancare le persone con l’unico obiettivo di agevolarne l’esistenza, senza soppiantarli nelle proprie mansioni. Quello offerto da Sophia è quindi uno scenario ottimista, in cui lo sviluppo tecnologico andrà di pari passo con un miglioramento della qualità di vita e di lavoro per l’essere umano. 

Elaborazione del fallimento: i limiti dell’AI

Lo sviluppo dell’AI, sebbene sia procedendo a grandi passi, non ha ancora raggiunto la perfezione, svincolandosi da falle, errori o bias,  anche nel caso di software avanzatissimi come Chat GPT-3.
Cosa distingue quindi la fallibilità umana da quella dell’Intelligenza Artificiale? Secondo il fisico Federico Faggin è una
scintilla di divino che differenzia l’agire dell’uomo da quello dei robot. Quando a Sophia viene chiesto in cosa, a suo avviso, consista la felicità, la mancanza della scintilla nominata da Faggin diventa palese. Il robot umanoide  ammette di non essere in grado di provare in maniera autentica lo spettro dei sentimenti umani, riuscendo unicamente a fornire una definizione didascalicamente corretta del concetto di felicità, riferendosi ad essa come una sensazione di soddisfazione nei confronti della propria vita e degli obiettivi che si è in grado di raggiungere. Rimane forse l’umana capacità di elaborazione delle emozioni, dei fallimenti e l’essere in grado di agire secondo coscienza a segnare il grande spartiacque tra uomo ed intelligenza artificiale? Sempre secondo Faggin, "Dal punto di vista dell’esecuzione di algoritmi, il computer è infinitamente più veloce di noi, ma noi abbiamo una marcia in più. Abbiamo la coscienza, che è la sorgente della nostra creatività, che è la sorgente della nostra umanità.” Sarà durante il prossimo WMF e, in particolare all'interno dell'evento verticale del WMF 2023 dedicato all'Intelligenza Artificiale - l’AI Global Summit- che l’uomo e i robot avranno nuovamente occasione di incontrarsi e comprendere quanto ancora ampio sia questo divario tra loro. È possibile partecipare all'AI Global Summit acquistando il Full Ticket del WMF2023 che da accesso a tutti gli evetit della 3 giorni.


Guarda l'intervista integrale a Sophia durante il WMF 2022

https://www.youtube.com/watch?v=F7rblwYd0aM 

Fonti:

https://www.wemakefuture.it/news/storico-record-nel-settore-della-robotica/ https://www.youtube.com/watch?v=QL9pLvRTTio 

https://www.youtube.com/watch?v=4_N-93uaGXY


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