La rivoluzione digitale ci ha dato una incredibile opportunità di creare strumenti che possano semplificare la vita a tutti, soprattutto alle persone diversamente abili. E negli ultimi tempi Google e gli altri colossi dell’hi-tech stanno mettendo a punto mezzi e strumenti pensati per migliorare la qualità della vita sia dei normodotati, sia di chi soffre di qualche handicap. Google Assistant, ad esempio, è uno dei prodotti di punta dell’azienda di Mountain View, attualmente presente su più di un miliardo di dispositivi tra smartphone, smart tv, smart hub e casse intelligenti. Il binomio tra Google e accessibilità è sempre più forte, soprattutto nel settore “educational”, e si stanno compiendo significativi passi in avanti che ci stanno regalando un internet migliore, dove cioè l’innovazione digitale porta valore aggiunto e innovazione sociale. Temi che sono nel DNA del Web Marketing Festival, che negli anni ha portato sul palco numerose realtà e una campagna a favore dell'accessibilità. Sosteniamo una società più inclusiva, che possa abbattere le barriere, fisiche e virtuali, per valorizzare ogni singola persona.
Vediamo insieme alcune novità di Google e altri attori digital.
Lo scorso gennaio è stato annunciata l’implementazione “interprete”, una funzionalità che fa di Assistant un incredibile traduttore in tantissime lingue differenti. L’assistente vocale di Google traduce istantaneamente da una lingua a un’altra, basta attivarlo con il classico comando “Ehi Google” e indicare la lingua in cui si vuole tradotte le frasi.
L’altra novità riguarda Live Caption, il sistema che, grazie a Live Transcribe, permette di aggiungere in tempo reale i sottotitoli su qualunque tipo di contenuto: un video su YouTube, le stories di Instagram, le videochiamate, tutto sarà trascritto live permettendo così anche alle persone sorde o con problemi di udito di poter leggere il contenuto audio.
Da segnalare anche l’innovazione per i sottotitoli per le presentazioni di G Suite: essi si potranno infatti attivare, personalizzando dimensioni e la posizione dove questi vengono letti, su tutte le presentazioni. E di sicuro in futuro avremo anche sottotitoli tradotti in più lingue, simultaneamente.
In un’ottica simile si è mosso anche il sistema Dark Mode, quello cioè che permette di risparmiare fino al 40% della batteria. Un software molto funzionale ma che è utilissimo anche per le persone ipovedenti, in quanto grazie all’oscuramento dello schermo in tanti riescono a vedere e leggere più chiaramente i contenuti riportati. Con la Dark Mode migliora in un sol colpo risparmio e accessibilità.
Altra implementazione eccezionale per i non vedenti è il fatto che Google, tramite l’intelligenza artificiale, sta mettendo a punto un sistema che dia la descrizione testuale di una immagine. Finora si tratta ancora di una fase di test ma da Big G sostengono che siano circa 10 milioni le immagini già mappate.
Uno dei progetti più interessanti di Google, che ha come obiettivo quello di accorpare due o più degli strumenti appena descritti, è Euphonia: si tratta di un progetto che accomuna aspetti tecnologici come Voice Technology, machine learning, AI, speech recognition e tanto altro. Sono numerose le persone affette da disabilità, malattie degenerative, disturbi del linguaggio, lesioni del cervello e problemi di comunicazione, con Euphonia si vuole permettere a queste persone di tornare a comunicare e farsi comprendere. Grazie all’intelligenza artificiale Google sta mettendo a punto un sistema in cui il software capisce, studia e traduce il linguaggio “alterato”. Una tecnologia rivoluzionaria che studia il comportamento dei campioni vocali delle persone con disabilità e li immagazzina in un database così da riconoscere, di volta in volta, le parole e le frasi pronunciate. Ecco un video che ci spiega come funziona.
Google sta inoltre sviluppando un sistema, basato sempre sull’intelligenza artificiale, che permetta di rilevare suoni e gesti. In questo modo si potrà gestire Google Home (e altri software compatibili) tramite, appunto, gesti e particolari suoni. Si tratta di un sistema pensato per le persone mute o che sono impossibilitate a parlare, queste potranno utilizzare Google Home e gestire la comunicazione attraverso semplici gesti.
Annunciata pochissimi giorni fa, sui nuovi Google Pixel 4 l’app Recorder permette di registrare l'audio e lo trascrive in tempo reale. Consente inoltre di effettuare una ricerca nel testo. Recorder segnala anche i vari time code delle sezioni di registrazione, uno strumento che sembra pensato apposta per gli studenti che registrano le lezioni universitarie. L’app è in grado anche di riconoscere suoni e rumori come applausi, brusio e versi di animali. I file audio saranno salvati in .m4a e i file testo in .txt
Anche Maps presenta importanti novità: in onore del World Sight Day, la giornata mondiale dei segni che si è svolta lo scorso 10 ottobre, è stata infatti presentata la nuova voce guida, una sorta di assistente vocale che guida le persone ipovedenti e non vedenti attraverso le indicazioni di Google Maps. Ecco un pratico video girato in Giappone che vi spiega come funziona.
Big G sta anche implementando un sistema che permetta a tutti di creare contenuti esclusivi su Assistant. Pensiamo ad esempio a giochi vocali che possano permettere a bambini con disabilità di imparare le parole, a giochi visivi che insegnino a persone con ritardi mentali il significato e la morfologia di oggetti e cose, e altri tipi di contenuti specifici per persone diversamente abili. Tutti potranno creare il proprio contenuto, inviarlo a Google, poi un team di esperti deciderà se il contenuto in questione potrà essere condiviso con tutto il mondo.
Non solo Google. Anche gli altri player stanno mettendo a punto tecnologie rivoluzionarie pensate per chi soffre di qualche tipo di disabilità. I Bionik Laboratories per esempio hanno integrato Alexa su Arke, un prototipo di esoscheletro (molto simile a quello visto sul palco del WMF19 e sviluppato dall’Istituto Italiano di Tecnologia) che possa permettere alle persone che lo utilizzano di comandarlo con la voce. L’esoscheletro sarà così un mezzo a pieno servizio a comando vocale. Ecco come funziona:
Lo Show and Tell di Amazon è una inedita iniziativa che ha come obiettivo l’implementazione di Alexa in modo essere un aiutante per persone con difficoltà visive. In sostanza Alexa sarà in grado di riconoscere gli oggetti e li descriverà alle persone. Ecco nel video la descrizione:
Apple non starà certo a guardare mentre i competitors sviluppano nuove tecnologie senza metterci lo zampino. E infatti la casa dell’iPhone sta sviluppando un progetto che permette di controllare MacOS Catalina, l’ultimo sistema operativo annunciato lo scorso giugno e presentato il 7 ottobre, solo con la voce. Un sistema pensato per chi è lontano dal dispositivo e per chi ha problemi di vista, motori e non solo. Si tratta, come è stata definita proprio da Apple, di una “tecnologia trasformativa” dove gli utenti possono interagire con Siri per gestire il computer.
Apple ha inoltre da poco presentato Overton, un nuovo sistema che mira a migliorare l’apprendimento automatico grazie a Siri. Gli ingegneri e gli analisti della Mela cercano di offrire soluzioni sempre più adatte all’utente, studiando i loro comportamenti e il loro utilizzo di Siri. Si tratta di una evoluzione dell’assistente Apple: Overton è infatti definito come un “framework” che riuscirà ad automatizzare i “cicli di vita dei sistemi di intelligenza artificiale”. Sarà in grado di sviluppare modelli e fornire risposte precise: “Il fine è di aiutare gli sviluppatori a realizzare attività di livello superiore, non solo responsive ma proattive” si legge in una nota.
Insomma lo sviluppo dell’intelligenza artificiale della Voice Technology continua a fare passi da gigante soprattutto per avere un internet migliore. Una buona notizia, soprattutto per le persone diversamente abili, da accogliere con entusiasmo. E il meglio deve ancora venire.
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